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Domande e risposte

Aggiornamento: 7 nov 2023

La costellazione individuale costituisce una modalità parallela alle costellazioni di gruppo, e ne mantiene la medesima metodologia: la “messa in scena”; quest’ultima è effettuata  con oggetti simbolici che rappresentano i componenti dell’ambiente preso in considerazione dal cliente. Sono particolarmente utili nei casi in cui il cliente preferisca effettuare la propria costellazione in privato. Personalmente utilizzo molto volentieri i playmobil, ma esistono altri strumenti e possibilità; ciò che accomuna è l’assenza del gruppo di persone.

Cosa si ottiene da una costellazione?

Moltissimo, e ciascuno a seconda del proprio livello di consapevolezza.

Macroscopicamente: Innanzitutto la possibilità di vedere il proprio problema da una posizione differente (meta-posizione): grazie alla messa in scena  il problema viene rappresentato nei suoi elementi costitutivi, e se ne colgono con evidenza i legami sottesi. Oltre a ciò ( che già non è roba da poco…) si ha a la rara possibilità di attingere al nostro sapere implicito, a quell’insieme di conoscenze non immediatamente razionali che possediamo SEMPRE , ma di cui difficilmente siamo consapevoli e, dulcis in fundo,  si aggiunge l’ impagabile avvio di movimenti di riunificazione di ciò che era separato. Il tutto accade nello spazio della costellazione e, arrivando ai livelli più profondi di noi stessi, agisce anche per lungo tempo . Quindi: essenzialità di approccio, risultati e apparente semplicità sono alcuni degli elementi che spiegano  l’esplosione ed il successo che le costellazioni riscuotono in tutto il mondo. Partecipando a gruppi di costellazioni, sia che si resti seduti sulla sedia come spettatori, sia che ci si  offra come rappresentanti per costellazioni altrui,  si ottengono sempre intuizioni, comprensioni e talvolta vere e proprie risposte alle proprie domande… e spesso capita che anche coloro che non sono direttamente presenti nel gruppo, ma connessi con le tematiche messe in scena dal cliente, ne ottengano benefici.   Siamo tutti connessi, fisicamente molto più ampi di ciò che le comuni credenze descrivono e insegnano,  e gli esperimenti della fisica quantistica lo mostrano già  da tempo. Bert Hellinger in uno dei suoi molti libri, riporta di una  Cliente che, al rientro a casa dopo aver messo in scena la costellazione, viene accolta dal padre:  “non so cosa mi sia accaduto…ero nel campo a zappare e ad un certo punto, ho percepito come se un macigno fosse scivolato via dalla mia schiena, mi sono sentito alleggerito”. Ogni costellatore può riportare casi analoghi e a me personalmente, ogniqualvolta accadono, donano profonda felicità e gratitudine.

In quali casi è utile una costellazione?

E’ più facile specificare quando  è inutile ricorrere alle costellazioni: quando non c’è la disponibilità interiore  ad accogliere ciò che emerge, anche se ci sorprende o è in conflitto con ciò che avevamo in mente o che fatichiamo a comprendere.

La generosità delle costellazioni

E’ una frase pronunciata tanti anni fa da un costellatore e da allora ne ho sempre constatata la veridicità:  le costellazioni possono essere inserite in qualsiasi percorso di crescita personale e professionale, e sempre donano punti di vista inaspettati , accelerano comprensioni, portano alla luce dinamiche disfunzionali, e tanto altro.

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