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La gentilezza

Immagine del redattore: Giovanna M. BonalumeGiovanna M. Bonalume

Aggiornamento: 7 nov 2023

La gentilezza: una via per la relazione autentica con se stessi.

DUE RIGHE DI STORIA…

Il termine gentile, da cui gentilezza, deriva dal lat. gentilis «colui che appartiene alla gens», la famiglia nobile romana, la stirpe. Infatti, nella concezione degli antichi romani, la condizione sociale era strettamente legata alla condizione spirituale ed etica di una persona. Pertanto, essere gentile di nascita (cioè appartenere alla nobiltà) significava anche dover possedere qualità morali e comportamentali distintive, come ad esempio garbo, grazia e cortesia. Da qui i moderni significati del termine “gentile”. Spostandoci più avanti nel tempo, con il Dolce Stil Novo, il termine “gentile” diviene acquisibile con percorsi educativi. Perde quindi l’esclusivo appannaggio all’ereditarietà della nobiltà di sangue. Da allora, la parola “gentilezza” ha assunto varie sfumature ed interpretazioni: nobiltà d’animo, cortesia, mitezza, affabilità, amabilità.

GENTILEZZA E CAMBIAMENTO…

Tuttavia, la gentilezza costituiva un valore riferito ad ambiti “altri” rispetto a quelli del business, con cui pareva non c’entrasse proprio nulla. Addirittura veniva (o talvolta viene ancora??) accomunata alla debolezza, quasi a significare che essere gentili equivalesse all’essere deboli. Al giorno d’oggi invece, la necessità di restare al passo con i tempi, che impongono cambiamenti repentini in contesti sempre più fluidi, ha fatto sì che la gentilezza abbia riacquistato terreno. Si è guadagnata un posto anche nel mondo professionale. E’ infatti emerso quanto sia in grado di facilitare lo stile di leadership autorevole, stimolare la collaborazione reciproca, accrescere l’appartenenza, accelerare i processi di cambiamento e creare ambienti lavorativi meno stressanti. Considerato che ogni cambiamento non prescinde dal coinvolgimento delle persone, è comprensibile quanto oggi sia assai gradita, se non addirittura auspicata in ambito professionale. Quasi è diventata una soft skill, sebbene non ancora esplicitamente richiesta nelle job description.

GENTILEZZA E COSTELLAZIONI LAVORATIVE…

E cosa c’entra la gentilezza con le Costellazioni Familiari e Lavorative? Beh, nel corso dei tanti anni di attività come selezionatrice-consulente aziendale e costellatrice,  ho constatato quanto lo sciogliere gli irrisolti in cui ciascuno è più o meno consapevolmente coinvolto, porti con sé il ri-scoprirsi, in un progressivo processo di individuazione di sé. Nel ritornare a se stessi, emergono tratti caratteriali che spesso hanno proprio a che fare con la gentilezza, verso sé e gli altri. Partecipando a gruppi di Costellazioni, pur senza essere degli addetti ai lavori si può verificare un cambiamento fisico nei clienti, dopo la Costellazione. Alcuni mostrano un’espressione del viso più distesa e serena, percepiscono quiete interiore, rinnovato rilassamento e talvolta anche una fresca serenità. Tutte manifestazioni di una ritrovata autenticità di relazione con se stessi, con parti di sé dimenticate o escluse.

NETWORKING E CONNECTING…

Come è possibile? Che si tratti dell’ambito professionale o familiare, si ottiene un ampliamento interiore ed una differente centratura: l’autenticità di relazione con se stessi apre ad un diverso livello di percezione dell’altro. E’ facilmente intuibile quanto tutto ciò si traduca in un rinnovato benessere. In ambito lavorativo predispone maggiormente al “Networking”, andando oltre il più semplice e diffuso “Connecting”. Già, la differenza è sostanziale. “Connecting è stare connessi”, “ networking” comporta invece un’interrelazione più ampia, il cui  presupposto è “fare spazio” interiore all’altro. Networking è accogliere l’opportunità di  mettersi un po’ più in gioco nella relazione, condividendo qualcosa di sé, ascoltando le altrui esperienze con più  attenta partecipazione. E’ un processo interiore di condivisione che genera riflessioni e arricchisce con punti di vista nuovi, in cui l’aspetto giudicante lascia il posto ad una gentilezza ritrovata, verso sé e gli altri. Considerati i tempi difficili che stiamo vivendo non può che essere d’aiuto.


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