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Virus Covid19: alcune riflessioni

Aggiornamento: 10 nov 2021

Cari voi tutti,

condivido volentieri con voi alcune riflessioni, così, con gentilezza, nel pieno rispetto per coloro che hanno forse perso parenti o cari per il virus. Virus che sta cambiando le nostre vite, fin dalla più semplice quotidianità. Come sempre: nessuna pretesa di verità, solo un punto di vista. Stiamo vivendo un momento molto delicato ed importante, che chiede una maturazione ad un differente livello di coscienza e consapevolezza. Stiamo sperimentando l’inter-connessione attraverso la separazione: ci prendiamo cura gli uni degli altri proprio nell’evitare di condividerci, per limitare il diffondersi del virus. Non è strano? Eppure pare che in rete siano quasi completamente spariti i messaggi di odio, insulti e cattiverie, sostituiti da solidarietà e condivisione di informazioni, suggerimenti, affetto e paure. Forse ci stiamo scoprendo più vulnerabili di quanto immaginavamo, spaventati di fronte a qualcosa di così impalpabile ed invisibile, ma potente, quale è questo virus. Confidiamo comunque che quanto prima tutto possa tornare alla normalità. Ci occupiamo di Costellazioni e ben sappiamo che le malattie sono sempre portavoce di ciò che è rimasto irrisolto nel passato e che, quando non viene visto né accolto, va avanti una generazione dopo l’altra finché arriva un tempo storico in cui dirompe. Questo è ciò che sta accadendo, e che in ognuno si manifesta scatenando paure ancestrali. Approvvigionamenti di cibo, terrore di restare separati dai propri cari, o, all’opposto scarsa presa in considerazione dei rischi di contagio… tutti comportamenti che riportano a vissuti familiari del passato non integrati, non elaborati: guerre e privazioni, morti, separazioni, indifferenza. Aprirsi al passato significa includere tutto, riconoscersi figli della propria storia, discendenti dei nostri antenati, figli dei nostri genitori. Comunque sia andata, siamo in vita, questo è l’importante. Senza vita non c’è possibilità di cambiamento, non c’è evoluzione. Allora cosa c’entra il virus? Proviene dalla Cina, un Paese che ha fondato il proprio sviluppo economico anche su milioni di bambini abortiti, lasciati lì, senza uno sguardo e senza un nome, come se nulla fosse successo, e sul dolore delle donne, delle madri, e anche sulla mancanza di rispetto per l’ambiente, nella più totale cecità delle conseguenze che ne sarebbero derivate. Non serve indignarsi né accusarli: a livello economico ne abbiamo beneficiato tutti, più o meno direttamente. Non è un caso che i gruppi di Costellazioni in Cina contino migliaia di persone: stanno capendo quanto sia necessario un differente orientamento alla vita. Hanno bisogno di tempo: tradizioni millenarie non si cambiano in un battito di ciglia, ma si stanno organizzando.

E quale insegnamento per noi?

Mostrano dove conduce un atteggiamento incurante del passato, e dell’essere scollegati dalla natura. Forse, da qualche parte, il virus ci sta chiedendo proprio questo, di essere visto per ciò che simboleggia per ciascuno: l’esclusione di parti del nostro passato che invece chiedono di essere viste ed integrate, grazie anche ad un sistema immunitario forte, che resista. Non sono un medico, ma so che la paura indebolisce e toglie ogni speranza, mentre vivere nel rispetto e nella condivisione dei cicli naturali, conducendo una vita il più possibile “sana”, sono i requisiti fondamentali per una buona salute, che include anche il considerare gli aspetti animico-spirituali. Approfittiamo di questi periodi per riscoprirci anche sotto questi punti di vista. Corpo e spirito vanno di pari passo, da sempre, è così dalla notte dei tempi. Occorre ricordarlo. Non lasciamo che le paure portino a dimenticarci di quest’unione, rafforziamola nell’accoglienza e nella disponibilità al reciproco aiuto, con lo sguardo orientato alla riflessione più che alla paura, con la certezza che la separazione fisica nulla toglie al sentirci tutti parte di questa grande umanità, che va ben oltre i confini di razze e nazioni. Se vogliamo, nell’arco della giornata possiamo respirare “consapevolmente”: da una posizione interiore di fiducia, accettazione e assenza di paura, respiriamo pensando a quanti sono in difficoltà, anche se non li conosciamo. E’ un gesto semplice ma aiuta. Spinti da questo spirito di reciproco aiuto, dal momento che sono sospese molte attività, tra cui anche i gruppi di Costellazioni, siamo a disposizione anche in un altro modo: per coloro che hanno parenti, cari, o amici in difficoltà e che risiedono in Bergamo città, per quel che ci è possibile, possiamo gratuitamente aiutarli nel portare la spesa a domicilio, effettuare piccole commissioni, recapitare a casa ciò che serve. Facciamo partire questa rete di solidarietà, nel pieno rispetto delle regole imposte dal Governo: siamo una “fratellanza universale”. Ricordiamolo. Qua di seguito l’indirizzo cui rivolgersi: segreteria@studiobonalume.com

Vi abbracciamo tutti e restiamo a disposizione. G. M. Bonalume

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